Bill Williams è il creatore di alcuni degli indicatori di mercato più popolari: oscillatore Awesome, frattali, Alligator e Gator.
Negozia gli indici azionari più famosi
2019-11-11 • Aggiornato
Le informazioni non possono essere considerate consigli di investimento
L’indice è uno strumento di trading molto importante. Gli indici hanno molti vantaggi, per questo tutti i trader dovrebbero conoscerli. In questo articolo esamineremo i tre più importanti indici statunitensi e ne determineremo i vantaggi.
L’indice Standard & Poor’s 500 (S&P 500) è uno degli indici statunitensi più quotati poiché rappresenta la performance azionaria delle 500 maggiori società statunitensi quotate in borsa. Tuttavia, guardando l’elenco, troverai 505 simboli perché molte società hanno due classi di azioni, come ad esempio Facebook. La capitalizzazione di mercato di S&P rappresenta dal 70 all’80% dell’intera borsa americana. Inoltre, l’indice copre tutte le industrie statunitensi. L’indice S&P 500 tiene conto di vari fattori quali le dimensioni del mercato, la liquidità e il settore delle imprese prima di indicizzarle. L’indice attribuisce un peso maggiore alle grandi società, non le più costose. La capitalizzazione di mercato di una società deve essere di almeno circa 6 miliardi di dollari. Una volta al trimestre, le azioni vengono aggiunte o rimosse quando le regole cambiano, man mano che le società crescono (o si riducono) e si fondono.
Lo S&P 500 viene calcolato prendendo la somma della capitalizzazione di mercato di tutte le 505 azioni e dividendola per un indicatore di indice. La caratteristica dell’indice è che tiene conto solo delle azioni disponibili per la negoziazione pubblica.
Il Nasdaq Composite Index è l’indice azionario di oltre 3.300 società quotate alla Borsa di Nasdaq. A differenza dello S&P 500, l’elenco delle società non è limitato a quelle con sede solo negli Stati Uniti.Per essere incluso nell’elenco, il titolo deve essere quotato esclusivamente sul mercato azionario Nasdaq (se era quotato anche su un altro mercato statunitense prima del 1° gennaio 2004 ed ha mantenuto tale quotazione in modo permanente può essere presente su entrambe le liste). Esiste anche un’altra restrizione sul tipo di titolo. Solo gli American Depositary Receipts (ADR), azioni ordinarie, società in accomandita semplice, titoli comuni, fondi comuni di investimento immobiliare (REIT), azioni di interesse reale (SBI) e azioni di monitoraggio possono essere inclusi nell’indice. Quando un titolo non soddisfa più i criteri, viene escluso dall’indice.
L’indice viene calcolato moltiplicando il valore totale dell’azione per l’ultimo prezzo di ciascun titolo. L’importo viene poi diviso per un divisore dell’indice. L’indice viene calcolato durante la giornata di trading ed il valore finale viene confermato alle 16:16.
Il Dow Jones Industrial Average (DJIA) è una media ponderata in base al prezzo di 30 titoli nordamericani di vari settori quotati alla Borsa di New York e al NASDAQ. È il secondo indice azionario statunitense più antico. L’indice è stato a lungo una misura della salute dell’economia americana. Al momento del suo lancio, l’indice includeva 12 titoli quasi puramente industriali. Oggi l’indice copre solo società con una crescita significativa e capacità di investimento. L’elenco delle azioni non è costante, le società sono incluse ed escluse sulla base di determinati criteri non quantitativi. Non appena una società supera le difficoltà finanziarie, viene esclusa. Allo stesso tempo, l’indice esclude le utility e i trasporti, coperti dal Dow Jones Transportation Average (DJTA) e dal Dow Jones Utilities Average (DJUA).
L’indice utilizza un metodo di ponderazione del prezzo che attribuisce un peso maggiore alle azioni più costose. Il DJIA viene calcolato sommando i prezzi dell’azione del componente e dividendoli per un divisore. L’indice Dow Jones indica il valore medio delle azioni di capitale che sono state selezionate per il calcolo al momento dell’approvazione della composizione dell’indicatore.
Passiamo alla parte più importante per qualsiasi investitore: la previsione del prezzo. Sebbene gli indici differiscano in base al numero di società e ai metodi di calcolo, esiste un elenco di regole che è possibile utilizzare per prevederne la direzione.
1. Controlla l’elenco. L’indice è composto da diversi titoli. Ognuno di loro ha la sua forza. La somma costituisce la forza dell’indice nel suo insieme. Il prezzo delle azioni che compongono un indice può variare a causa della capitalizzazione di mercato, delle fusioni e delle acquisizioni. Possono portare non solo a un cambiamento della forza dell’indice, ma anche a cambiamenti nell’elenco delle azioni incluse.
2. Fai attenzione alle industrie. Dopo aver determinato quali azioni influenzeranno la direzione dell’indice, è importante determinare i settori. Non sono solo i componenti dell’indice ad avere un impatto sulla sua direzione, ma anche la situazione nel settore a cui appartengono.
3. Verifica la correlazione tra la valuta nazionale e l’indice. Nella maggior parte dei casi essa sarà positiva.
4. Infine, è necessario ricordare che gli indici di solito riflettono la salute dell’economia. Inoltre, sono influenzati dal sentimento del mercato. In tempi di incertezza gli indici si indeboliscono mentre dati economici positivi li fanno aumentare.
Vantaggi del trading degli indici.
- Il trading degli indici include diverse azioni, non devi sceglierne solo una: puoi negoziarne diverse allo stesso tempo.
- Gli indici sono una sorta di strumento di hedging che diversifica il rischio di movimenti imprevedibili. Le azioni sono sensibili al sentimento del mercato. Qualsiasi notizia può portare a un’elevata volatilità.
- Gli indici sono uno strumento più stabile rispetto alle azioni.
Per concludere, gli indici sono uno degli strumenti di trading più affidabili. Differiscono in base al numero di azioni, alle industrie, ai metodi di misurazione. Se vuoi avere successo nel trading degli indici, segui le semplici regole che hai imparato in questo articolo.
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