Il prezzo del Brent è sceso dopo un rapporto sulle scorte di petrolio greggio inferiore alle attese.
S&P: esitante, ma comunque positivo
Le informazioni non possono essere considerate consigli di investimento
Il mercato azionario sta attraversando una fase interessante. Da un lato, alcune delle sue aree, in particolare le azioni tecnologiche, sono in forte espansione. Situazione che avvisa chi osserva dell’eccessiva fiducia degli investitori. Dall’altro, c’è un calo netto delle prestazioni complessive per via dei timori per una seconda ondata visti i nuovi focolai. Il movimento verso l’alto è terminato?
Decisamente no.
Più lo S&P si avvicina ai livelli pre-virus, maggiore sarà la gravità verso il basso che sperimenterà.
Quindi, più si avvicina al pieno recupero, meno verticale sarà la traiettoria.
Per questo motivo, non è saggio aspettarsi che la ripresa mantenga il ritmo rialzista di marzo e scenda nella troppo ottimistica zona 2 in quanto siamo già fuori da questo intervallo.
È più probabile che il mercato vada nella zona 1. Questa è l’aspettativa più equilibrata e moderata.
Infine, anche la zona 3 è una possibilità, almeno come fondo del canale della zona 1 dove lo S&P potrebbe cadere di volta in volta.
La teoria della gravità orizzontale è confermata indirettamente dal fatto che ogni traccia laterale/discendente dura più a lungo: nel movimento dal settore A al settore D (al momento ci troviamo in fondo al settore D), c’è una protrazione più lunga nel tempo.
Pertanto, non c’è motivo di farsi prendere dal panico. Ci sono focolai, ma i fondamenti non sono ancora cambiati. Considera la zona 1 come un’aspettativa realistica di dove andrà lo S&P nel medio termine e preparati, la zona 3 fornirà supporto a 3.000 per un po’ di tempo.
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